Cefalo
Figlio di Deioneo e di Diomedea, sposò Procri, figlia di Eretteo. La vita di questo personaggio è caratterizzata da storie d'amore e di gelosia. La dea dell'aurora Eos (Aurora nella mitologia romana) ne era follemente innamorata e, mentre Cefalo stava cacciando, la dea lo rapì. Cefalo tuttavia non voleva tradire Procri, ma Eos insinuò il giovane che la stessa Procri era facile a tradirlo appena qualcuno le avesse fatto un regalo e per avvalorare la sua tesi lo trasformò in un'altra persona. Costui ne ebbe conferma quando, presentatosi a Procri con un regalo costoso che la dea gli aveva procurato, la donna accettò le sue avances. A questa evidenza Cefalo abbandonò la moglie per cadere fra le braccia di Eos. Da questa unione nacque Fetonte. Procri abbandonata a se stessa si recò a Creta dove si concedette a Minosse che le aveva promesso degli attrezzi per la caccia nonché un cane Lelope molto veloce, doni fatti a Minosse da Artemide, purché Procri andasse via da Creta e non creasse gelosie in Pasifae moglie di Minosse. Ritornata ad Atene Cefalo appena la vide con quelle armi pregò la donna di regalargliele. Procri pose come condizione che passasse ancora una notte con lei. I due si riconciliarono e il giorno dopo andarono a caccia insieme. Sfortuna volle che Cefalo avendo udito un fruscio di rami pensò che vi fosse una preda invece colpì mortalmente Procri. Condannato all'esilio per questo omicidio giunse a Tebe dove in quel momento regnava Anfitrione che lo accolse e gli fece omaggio di un'isola che da allora venne chiamata Cefalonia. Qui pare che un giorno colto dal rimorso della fine di sua moglie si sia gettato in mare da una rupe.
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Kos
Kos è il capoluogo e il centro maggiore dell'isola posto sul suo versante nord orientale. Raccoglie oltre la metà degli abitanti stabili dell'isola, numero che d'estate almeno raddoppia in base alle più eufimistiche previsioni. Il centro ha una fortezza risalente al XIV secolo, tempo in cui l'arcipelago era sottoposto ai Cavalieri di San Giovanni. Gli edifici nella zona del porto dall'apetto esotico sono stati costruiti all'epoca del dominio italiano. Vicino il capoluogo si trovano parecchie spiagge. Di notte il centro si anima con molti piccoli locali notturni fatti apposta per i molti visitatori dell'Europa del Nord. Vi si consumano fiumi di alcolici.
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Il Labirinto di Cnosso
Il Labirinto di Cnosso è un leggendario labirinto, che secondo la mitologia greca fu fatto costruire dal Re Minosse nell'isola di Creta per rinchiudervi il mostruoso Minotauro, nato dall'unione della moglie del re con un toro.

Era un intrico di strade, stanze e gallerie, costruito dal geniale Dedalo con il figlio Icaro, i quali, quando ne terminarono la costruzione, vi si trovarono prigionieri. Dedalo costruì delle ali, che appiccicò con la cera alle loro spalle, e entrambi ne uscirono volando.

Il Minotauro divorava ogni anno sette fanciulli e sette fanciulle di Atene, finché Teseo, aiutato da Arianna, non l'uccise. Teseo riuscì a uscire dal labirinto solo grazie al filo che Arianna gli aveva dato e che aveva lasciato scorrere lungo il percorso. Una volta ucciso il Minotauro, Teseo seguì la strada indicata dal filo.
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Il Palazzo del Gran Maestro
Il Palazzo del Gran Maestro fu costruito nel XIV secolo, trasformato in galera nel periodo ottomano e andò distrutto nel 1856 per l'esplosione di una polveriera alloggiata nella chiesa di San Giovanni, che sorgeva nella parte opposta della piazza. Fu innalzato di nuovo negli anni del dominio italiano; la ricostruzione finì nel 1940, poco prima che gli italiani lasciassero l'isola. L'ingresso con le sue imponenti torri è uno dei pochi elementi originali. Al suo interno presenta un grande cortile porticato; i suoi interni sono lussuosamente decorati. In un angolo della via dei Cavalieri si trova il primo ospizio dei Cavalieri, la cui costruzione durò dal 1440 al 1489; oggi è la sede del Museo archeologico.
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Il Colosso di Rodi
Il Colosso di Rodi era un'enorme statua del dio Helios, situata nel porto di Rodi in Grecia nel III secolo a.C.. Era una delle cosiddette sette meraviglie del mondo antico.

Nel 305 a.C. il generale Demetrio, figlio di un successore di Alessandro Magno, invase Rodi con un'armata di 40.000 uomini. La città era ben difesa e Demetrio costruì delle enormi catapulte montate sulle navi, per distruggere le mura della città. Una tempesta gli distrusse le navi. Allora costruì a terra una torre d'assedio ancora più grande delle precedenti catapulte. I rodiesi allagarono il terreno prospiciente le mura, impedendo alla catapulta di muoversi e rendendola inoffensiva. Nel 304 a.C. il generale Politemo arrivò con una flotta in difesa della città e Demetrio dovette ripiegare abbandonando la maggior parte dell'equipaggiamento.

Per celebrare la loro vittoria i rodiesi decisero di costruire una gigantesca statua in onore di Helios, il loro dio protettore. La costruzione fu affidata a Chares di Lindo che aveva già costruito statue di ragguardevoli dimensioni. Il suo maestro Lisippo, aveva costruito una statua di Zeus di una trentina di metri.

La statua era alta circa 32 metri. Secondo l'opinione di alcuni storici, la struttura era costituita da colonne di pietra con inserite delle putrelle di ferro a cui venivano agganciate le piastre di bronzo del rivestimento esterno. Per costruirla fu usata come impalcatura la torre di assedio abbandonata sul posto da Demetrio.

La costruzione terminò nel 282 a.C., dopo 12 anni. La statua restò in piedi per 56 anni, fino a che Rodi fu colpita da un terremoto nel 226 a.C. La statua precipitò in mare. Politemo si offrì di ricostruirla, ma i rodiesi rifiutarono temendo l'ira del dio Helios a seguito della ricostruzione (che veniva interpretata come un'offesa nei riguardi del dio). La statua pertanto rimase sdraiata sul fondo per 800 anni ed anche così era talmente impressionante che molti andavano apposta a Rodi per ammirarla.
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Il monte Athos
Il monte Athos è una penisola. Ma vi è stato almeno un lasso di tempo, in età non geologica ma storica, in cui è stata separata dal continente divenendo, tecnicamente, un'isola. Ciò avvenne durante la seconda spedizione delle Guerre persiane, quando Serse, memore della precedente sfortunata missione navale di Mardonio, fece costruire un canale navigabile per risparmiare alla flotta persiana il periplo del promontorio, le cui insidie avrebbero potuto rivelarsi ancora una volta esiziali.
L'esistenza della ciclopica opera idraulica, la cui memoria ci è tramandata da Erodoto, è stata a lungo messa in dubbio. Si deve a una recente ricerca archeologica, effettuata con avanzate tecniche di prospezione, la clamorosa riscoperta della sua esistenza. Con il senno di poi sarebbe bastato guardare le cose dall'alto: il Canale di Serse ha infatti lasciato una traccia ben visibile dallo spazio, persino dalle immagini satellitari a bassa definizione disponibili in rete.
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Selinunte: Le rovine degli Dei

Agli inizi del VI secolo i Selinuntini occupano la costa meridionale sino all'attuale Sciacca e nel 570 a.C.mappa del parco archeologico di Selinunte fondano alla foce del fiume Platani la sottocolonia di Minoa, nome messo in relazione con Minosse e la leggenda della sua spedizione e morte in Sicilia presso il re sicano Cocalo.
Il successivo tiranno fu Pitagora, anch'egli selinuntino, che viene spodestato con la forza da Eurileonte che a sua volta viene massacrato sull'altare di Giove Agoraios dove aveva cercato inutilmente ditrovare sacro asilo.
Nel VI secolo la pianta dello stato selinuntino presentava un quadrilatero irregolare formato dagli assi Mazara - Sciacca a meridione e Salemi - Poggioreale a settentrione, comprendente una superficie topografica di Kmq. 1.750, con una popolazione di circa 200.000 abitanti (33.000, secondo il Beloch, quella cittadina).
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Le ciclopiche rovine di Micene


L'Argolide, ovvero la regione che ha per capitale Argo e' un autentico scrigno di siti archeologici di importanza fondamentale per la storia dell'umanita' e infatti, molti di questi fanno parte dei World Heritage Sites, i siti definiti come patrimonio dell'umanita' dall'Unesco.

Dopo la breve visita a Lerni, punto a nord e, superata proprio Argo di cui apprezzo dalla strada nazionale una fortezza arroccata sulle montagne, giungo a Micene.a cittadella, ovviamente Micenea (!), e' piuttosto estesa. La giornata e' un po' fredda e ventosa e il cielo non e' limpido come e' stato fin'ora.

Alla citta' fortificata si accede attraverso la porta dei Leoni. Le statue sono rimaste acefale in quanto, pare, la testa fosse di coccio dipinto e attaccata al resto del corpo, scolpito, con dei ganci.

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Quartiere Atenese
La Plaka è uno dei più antichi e caratteristici quartieri di Atene (capitale della Grecia), non solo perché si estende proprio ai piedi dell'Acropoli, ma anche perché tra le sue strette vie si concentrano le tradizionali taverne, i ristoranti, gli animati caffè, gli innumerevoli negozietti di souvenir.

Il corso principale della Plaka è Odos Adrianou, che si snoda proprio nel cuore del quartiere ed è diventato, insieme alle vie attorno, il più caratteristico centro del cuore di Atene ad alta intensità turistica.

La Plaka è apprezzata dai turisti anche perché si possono scoprire scorci dell'Atene antica e moderna ma comunque lontani dal caos della metropoli.
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La spiaggia di Vai
La spiaggia di Vai è una delle più grandi attrazioni della mediterranea isola di Creta. L'intera spiaggia è caratterizzata dalla grande foresta di palme naturali (la più grande in Europa) del genere Phoenix Theophrastii

Come meta turistica fu scoperta alla fine degli anni settanta dagli Hippies provenienti dai centri di Matala e Preveli. Alla fine degli anni ottanta fu scoperta anche dagli operatori turistici e la spiaggia fu riempita di turisti di tutto il mondo che la trasformarono presto in una discarica a cielo aperto. Successivamente Vai fu chiusa ai turisti e, dopo essere stata ripulita, dichiarata area protetta.

Museo d'Acropoli
Il Museo dell'Acropoli (con sede sull'Acropoli di Atene e costruito a fine Ottocento) raccoglie esclusivamente materiali rinvenuti sull'Acropoli: nucleo principale della collezione sono le statue e i frammenti di decorazione architettonica arcaica profanati dai persiani nel 480 a.C., cui si aggiungono sculture del periodo classico.

Data la ricchezza delle collezioni, nel 2002 sono cominciati i lavori di costruzione di una nuova e più ampia sede alle pendici dell'Acropoli. Nel giugno 2007 la vecchia sede è stata chiusa per permettere la ricollocazione della collezione nella nuova, più ampia e moderna sede del museo, in corso di completamento nella città bassa, ai piedi dell'acropoli, la cui apertura è prevista per settembre 2008 [1].

Il nuovo museo dell'Acropoli al suo interno riunisce - in uno spazio ricostruito delle esatte dimensioni e orientamento del Partenone - tutte le parti del fregio appartenenti al governo greco e quelle in corso di restituzione. Il governo greco e buona parte della comunità internazionale richiedono infatti da molti anni la restituzione dei marmi di Elgin, la parte più consistente delle decorazioni del Partenone all'estero, attualmente in esposizione al British Museum di Londra.

La collezione del museo presenta molte opere famose tra cui:

* Moscoforo
* Quattro delle cariatidi dell'Eretteo
* La Kore del Peplo
* L'Atena pensosa
* Metope del Partenone di Fidia
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Museo Archeologico Nazionale

l museo archeologico nazionale di Atene è uno dei più importanti musei al mondo. Oltre ad essere il più grande museo della Grecia è anche il più ricco del mondo relativo all'arte ellenica, con esposizioni che riguardano tutta la storia e la produzione artistica dell'antica Grecia, che va dal periodo cicladico, al miceneo e a quello classico.

Il museo è ospitato in un tipico edificio dell'Atene neoclassica situato in Odos Oktovriou Patissìon.

Le sue raccolte sono suddivise principalmente in tre grandi sezioni: preistoriche, collezioni di ceramica e collezioni di sculture.
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Festa dell'Assunzione di Maria

Si tratta di una credenza radicata nei fedeli fin dai primi secoli, come attestano numerose testimonianze lasciate dai santi, oltre che dalla devozione e dalle raffigurazioni artistiche della dormitio Mariae e della incoronazione, di gran lunga precedenti la promulgazione del dogma.

L'assunzione è acquisita anche dalla Chiesa ortodossa, che tuttavia non ha definito un dogma in tal senso.

L'Assunzione di Maria, nel cristianesimo, è un'anticipazione della resurrezione della carne, che per tutti gli altri uomini avverrà soltanto alla fine dei tempi, con il Giudizio universale.

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Cosa visitare

KAMARES

KamaresIl piccolo villaggio di Kamares, porto dell’Isola, unico luogo d’accesso ad oggi. Il villaggio cominciò a svilupparsi nel 19 secolo, il porto fu costruito nel 907 ed ampliato nel 1950.
Oggi c’è una vasta scelta di sistemazioni turistiche, l’ufficio del turismo, supermercati, librerie, svariate taverne dove gustare del buon pesce fresco, caffè, pasticcerie e negozi di artgianato locale (nel villaggio ci sono infatti diversi produttori di ceramica).
A sinistra del porto c’è la chiesa di Ayia Maria, dalla quale è possibile godere di uno dei più bei tramonti di Sifnos, mentre sulla collina che sovrasta Kamares è possibile vedere il Monastero di Ayios Simeon
Un eccellente servizio bus collega Kamares alle altre spiagge dell’Isola ed ad Apollonia. Le spiagge a Sud ( Platy Yalos, Faros, Chrysopigi , Vathi)distano da 12 a 15 km, Apollonia dista 5 km.
Alla fine della spiaggia di Kamares troviamo il piccolo centro di Agia Marina, un piccolo villaggio molto tranquillo con due taverne e due caffè che dista circa 700 mt dal centro di Kamares.

APOLLONIA

La strada che da Kamares, porto principale di Sifnos porta ad Apollonia dista solo 5km ed offre già uApollonian meraviglioso squarcio dell’isola, con le sue colline terrazzate, gli alberi di oleandro, i ginepri, le chiese bianchissime (come quella di Ayioi Anargyroi).
Apollonia, capoluogo dell’isola dal 1836, si distende lungo tre colline ed è la città maggiore dell’Isola con il maggior numero di residenti permanenti. Dalla piazza principale si diramano in tutte le direzioni le stradine lastricate in pietra, dalla caratteristiche “case cubiche” di un bianco sgargiante con i cortili coperti da piante di glicine.
L’insieme semplice rende Apollonia estremamente elegante e luogo ideale per una piacevole vacanza;è ricca di strutture ricettive, di negozi, di ristoranti tipici, caffè.
Ad Apollonia si trovano inoltre la posta, le banche ed il centro medico dell’Isola.
Da visitare la Cattedrale di Timios Stavros’, la Panagia Ouranofora , con notevoli icone ed il Museo del Foklore, aperto nel 1974.

ARTEMOSAS

E’ il secondo villaggio dell’Isola ed un borgo arroccato circondato da bellissimi mulini a vento, che vi affascinerà con le sue classiche case cicladiche dai cortili pieni di gerani, gelosomini e buganville. E’ senza dubbio uno dei luoghi più tradizionali di Sifnos con panifici e pasticcerie aperte da quasi 100 anni, inoltre è uno dei villaggi più grandi ma anche il più tranquillo anche perché completamente pedonale. Rimane comunque bel collegato alla spiagge ai negozi ed agi uffici. Anche qui non mancano Chiese degne di nota coma quella di Agios Konstandìnos, con un’architettura molto particolare e Panagiatis Ammosas.

KASTRO

KastroQuesto antico villaggio costruito sulle antiche rovine della capitale di Sifnos è ancora oggi uno dei luoghi più suggestivi dell’isola. Edificato nel pieno rispetto della morfologia dell’Isola, arroccato su una montagna che regala una vista meravigliosa, Kastro mantiene intatto le sue caratteristiche medievali con i bastioni formati da costruzioni da due o tre piani che si stringono, i palazzi signorili con gli stemmi nobiliari incisi sopra le porte e le varie logge. Da visitare il Museo Archelogico e la Cattedrale Panaya Eleussa.Uscendo fuori dalle mura di Kastro una scalinata vi porterà giù fino a raggiungere la suggestiva Cappella dei Sette Martiri, una piccola perla incastonata nella roccia nel mare blu dell’Egeo.
Ancora scendendo a piedi dal borgo di Kastro (ma è possibile arrivarci anche in auto), c’è il piccolo porto di Seralìa’ attivo durante il periodo romano, oggi rimane un posto ideale per nuotare e per Chrysopiyigustare ottimi piatti di pesce nelle due taverne che si trovano proprio sul mare.

CHRYSOPIGY

Seguendo la strada che da Apollonia porta a Platys Yialos si raggiunge Chrysopiyi, sicuramente uno dei luoghi più suggestivi e più fortemente rappresentativi dell’isola. La Chiesa, costruita intorno al 1650, contiene l’icona della protettrice dell’Isola, Panayia Zoodòchou Pyghìs, che secondo la leggenda fu portata dalle onde del mare.


Amorgos, l’isola più orientale del complesso cicladico; di fatti, l’isola è talmente ad est che è quasi nel Dodecaneso. Stretta e lunga, solcata da una catena montuosa, Amorgos si estende su una superficie di 121 chilometri quadrati, con una lunghezza massima di 112 chilometri.

Amorgos è l’isola meno turistica delle Cicladi, un posto idilliaco dove prevalgono la tranquillità, una natura selvaggia di straordinaria bellezza e paesi sospesi nel tempo. La costa di Amorgos è tratti rocciosa, con dirupi scoscesi e drammaticamente a picco sul mare, e a tratti contraddistinta da tranquille baie di sabbia dorata, con un mare blu e cristallino da togliere il respiro. Sia che siate appassionati di passeggiate ed escursioni, del silenzio, del mare o del “dolce far niente”, Amorgos non tradirà le vostre aspettative. Fino a quando questo paradiso rimarrà incontaminato non si sa, visto l’incredibile sviluppo delle infrastrutture turistiche a seguito di “Le grand bleu” di Luc Besson; molte scene sono state infatti girate proprio ad Amorgos, facendo dell’isola una meta turistica prediletta da molti giovani.




Amorgos offre paesaggi da cartolina, dove si può rilassare mente e corpo: persi in labirinti di vicoli e scalinate, nei caffè all’aperto sotto tettoie fiorite o accanto a piccole chiesette bizantine.

Una sentiero che scende lungo le erte pendici della montagna conduce alla Moni Hozoviotissas, monastero dell’XI secolo dai muri di un bianco abbagliante, situato in una zona impervia sulla ripida scogliera, dalla quale si apre uno splendido panorama.

Amorgos è raggiungibile via mare dal Pireo, da Paros e Naxos; c’è inoltre un collegamento da Donoussa, Iraklia, Koufonissia (le piccole Cicladi) e da Astypalea (isola del Dodecaneso).























Viaggi Grecia SPETSES, ISOLE DELL'ARGOSARONICO - Vacanze Grecia SPETSES, ISOLE DELL'ARGOSARONICO
Di fronte alla costa Argolica di Kostas troviamo l’isola di Spetses. Si tratta di un’isola con intenso traffico turistico che raduna molti personaggi eponimi. Le sue spiagge sono pulitissime ed è piena di boschi di pini. All’interno dell’isola è vietata la circolazione di automobili perciò gli spostamenti si effettuano con i mezzi pubblici. Belle spiagge incontreremo a Zogheria, a Vrella, a Kounoupitsa, ad Agia Marina, a Xelokeriza ed a Agia Paraskevi, molte delle quali potrete visitarle con delle piccole imbarcazioni. Durante i mesi estivi la capitale dell’isola diviene affollatissima, incontrerete la piazza storica di Ntapias e i bellissimi palazzi antichi, mentre per il vostro alloggio troverete molti alberghi, appartamenti e camere in affitto. L’isola è collegata con il porto del Pireo e con il Peloponneso tramite la costa di Ermionidas. é una delle prime isole che ha partecipato alla rivolta contro i turchi nel 1821 ed è l’isola di origine della eroina greca Laskarina Bouboulina. La sua casa esiste ancora oggi nella capitale dell’isola, dietro la Piazza Ntapia.

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